Chi ben conosca la pittura di Edoardo Rosso – dapprima influenzata dalla lezione di Felice Casorati e poi definitasi in uno stile in cui raffinatezza e primitivismo si uniscono in una fusione di fortissima impronta rouaultiana – faticherà a riconoscere in questo dipinto pre-casoratiano del maestro vercellese l’austero, materico raffiguratore di nature morte (i celebrati quadri con “pum e tasòn”), di paesaggi torbidamente innevati e di corrucciate marine dell’Elba. Il fatto è che Rosso fece piazza pulita dei suoi dipinti giovanili, e questo è il primo che mi è capitato di vedere. Non nascondo che, sulle prime, ho pensato a un’attribuzione arrischiata, ma poi, studiando attentamente i dettagli nella stesura del colore, ho finito con il constatare che effettivamente, prima di andare a Torino da Casorati, Rosso dipingeva come il quadro mostra. Credo che sia stato dipinto negli anni della grande guerra.