Edgardo Rossaro (1882-1972), figlio d’arte (suo padre Ferdinando fu a lungo docente all’Istituto di Belle Arti), personaggio travolgente, un po’ guascone e battagliero (prese parte come volontario alla guerra mondiale nel corpo degli alpini), rifiutò l’impressionismo e il posti-impressionismo e dipinse centinaia di quadri di paesaggio influenzati dai Macchiaioli (aveva studiato anche a Firenze con Fattori). Diede esiti pregevoli nei quadretti di piccolo formato, nei quali non correva il rischio della retorica, e che rifiniva con cura, senza mai perdere spontaneità. Questi due lavoretti del 1932 (“Rapallo – S. Ambrogio – Villa della Glicine” e “Strada di Montallegro”) riflettono le qualità migliori dell’arte di Rossaro.
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