Cesare Libano (1884-1969)Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Vercelli, fu allievo di Ferdinando Rossaro e di Francesco Bosso (e di certo non li deluse). Cartellonista pubblicitario, viaggiò per ogni dove, ma non si distaccò mai da Vercelli, dove tornò nell’ultima parte della sua vita. La sua opera pittorica più nota alla committenza cittadina fu dedicata a pletoriche decorazioni floreali (in ciò ricordava il suo maestro Bosso), con dipinti un poco manierati e retorici, se pur di grande effetto. Fu autentico, invece, e ispirato, nei suoi quadri “minori” (ma soltanto nelle dimensioni) dipinti sempre en plein air lungo le rive del Sesia, dove trascorreva lunghe ore a raffigurare le lame stagnanti e i sentieri tra i boschi, come in questa squisita tavoletta che presenta alcune piccole abrasioni in alto a destra, causate dall’incuria e dalla maldestraggine: verranno presto cancellate da un meritato restauro.
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