Quando fu pubblicato alla fine del 1981, questo Studio fu definito “ineseguibile”, e a togliergli l’etichetta proibitiva non bastarono le esecuzioni – peraltro eccellenti – dei de Santi e dei Biscaldi. Non avevo ancora superato la soglia dei 40 anni, allora, e mi rassegnai all’idea che non sarei vissuto abbastanza per ascoltarlo suonato come si deve, e senza alcuna posa miracolistica: questo ragazzo, sicuramente destinato a una carriera concertistica di primo piano, lo suona come oggi i pianisti suonano gli studi di Chopin e di Debussy, cioè come un classico. Ho vissuto abbastanza per vedere la mia rassegnazione mutarsi in sorpresa. E ancora stento a crederci.
Recent Comments