Il 27 novembre 2021 Angelo Gilardino aveva festeggiato l’ottantesimo compleanno nel suo paese d’origine, Asigliano Vercellese. Come ricordato con tenera commozione dal chitarrista e compositore, prima che iniziasse la cerimonia, era stato deposto nelle sue «incredule mani» «un volume antologico stampato ad hoc e contenente parecchie mie composizioni per chitarra e, al traino, un doppio CD con l’esecuzione dei brani dell’antologia affidate a chitarristi al cui prestigio non aggiungerei nulla dicendo che sono tra i più famosi del momento: lo sono, è risaputo da tutti». Una sorpresa che lo lascia «ammutolito, sopraffatto, e, nel tentativo di dire qualcosa, farfugliante», una sorpresa che basta per tutta la vita: «la mia» – scrive Gilardino, ed è ben più d’un presagio – «l’ho avuta, non ne aspetto altre; anzi, in tutta sincerità dichiaro che non ne voglio più, perché in tutto ci dev’essere una misura, e io sento che la mia è stata colmata».
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