Ieri, venerdì 16 maggio, ho concluso la composizione degli “Studi brillanti” per chitarra. Si tratta di dodici brani legati a specifiche finalità didattiche, descritte nei sottotitoli. Essi costituiscono il seguito della raccolta dei venti “Studi facili” (Edizioni Curci) e riflettono le mie convinzioni e le mie aspettative riguardo a quello che sarà il livello tecnico e musicale dei giovani chitarristi del prossimo futuro. Come spesso dichiaro a chi lamenta la difficoltà dei miei Studi, anche di quelli “facili”, ho lavorato per l’umanità di domani, non per la gente di oggi. Ho lavorato per gli studenti che non accettano i loro limiti e che amano le sfide. Per indole, non sono un compositore divertente, e ancora meno lo divento quando, alla volontà di manifestare in musica il mio modo di essere e di pensare, si associa la responsabilità di insegnare qualcosa a chi mette la mia musica sul leggio.