Per chi, come me, abbia incominciato come studente di chitarra (1954) il ritrovarsi, dal 2016, a curare le edizioni della collezione “Mario Castelnuovo-Tedesco” pubblicata dalle Edizioni Curci – per organici da camera senza chitarra – vuol dire aver fatto un bel pezzo di strada. Filtrare nota per nota un Quartetto d’archi o un Quintetto per pianoforte e archi – dalla decifrazione alla consegna all’editore del testo pronto per la stampa – è per me importante quanto avere scritto Concerti, Sonate, Variazioni e Studi: tra i due impegni corrono affinità difficili da descrivere ma capaci di sostenere la fatica e di remunerarla in valori che sfuggono a qualsiasi unità di misura. Caro Nonno Mario, tu non hai scherzato con me, ma come vedi anch’io faccio sul serio.
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