Francesco Bosso (1864-1933)Noto anche al di là dei confini nazionali per la sua bravura di decoratore e di pittore di ricchi florilegi di impronta fiamminga, Francesco Bosso trascorse gran parte della sua vita fuori dalla città natale, dove aveva studiato con i maestri Bonino e Costa. Diede il meglio di sé nei paesaggi, ove – più di ogni altro artista vercellese – assorbì influssi d’oltralpe (soprattutto Courbet) e di Antonio Fontanesi. Raggiunse esiti felicissimi nel pastello, realizzando nuance e trasparenze di estrema finezza. In questo pregevole dipinto del 1923 in particolare la caligine fontanesiana sembra aver giocato un ruolo assai importante.
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