Studi Facili per chitarra

 

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Ieri ho finalmente dato il bon à tirer al mio volume di “Studi facili”, 20 pezzi per studenti dal primo al quinto anno (mi riferisco alla struttura degli studi di chitarra del “vecchio” conservatorio). Usciranno a giorni. Da molti anni mi era stato chiesto di comporre una raccolta a carattere didattico – se non proprio elementare – ma sono stato trattenuto dal timore di non saper mantenere – se legato dal vincolo della finalità didattica – un profilo stilistico conforme alla mia musica. Alla prova dei fatti, questa paura si è rivelata in gran parte ingiustificata, e ho potuto constatare che, invece, anche nella piccola dimensione e nella costrizione a rinunciare a elaborazioni complesse, un compositore può costruire a modo proprio un brano di musica. L’ho fatto nella prefazione, ma anche qui vorrei ringraziare i maestri che hanno accettato di leggere le bozze del volume e che mi hanno dato utilissimi consigli: Fabio Ardino, Gianluca Barbero, Luigi Biscaldi, Francesco Diodovich, Filippo Michelangeli, Claudio Maccari, Alberto Mesirca, Lorenzo Micheli, Giovanni Podera, Cristiano Porqueddu, Stanley Yates, Frédéric Zigante.

Dall’introduzione: 
“Questi Studi facili per chitarra sono stati composti per offrire un apporto agli insegnanti e ai loro scolari. Ce n’è bisogno? La letteratura didattica della chitarra è ricca, e non si avverte alcuna necessità di nuovi metodi. Tuttavia, mentre il repertorio di studi composti dai maestri dell’Ottocento e del Novecento tradizionalista (da Sor, Aguado, Carulli e Giuliani fino a Pujol e a Castelnuovo-Tedesco) e destinato agli studenti dei primi corsi è ampio e soddisfacente, non si dà uguale ricchezza negli studi introduttivi alla musica moderna, e pochissime sono, in questo campo, le opere universalmente riconosciute. Esiste quindi un vuoto da colmare, e questa raccolta punta a occuparne una parte, aggiungendosi, con una fisionomia stilistica propria, alle opere didattiche scritte dai grandi maestri del passato. Gli insegnanti che attuano i loro programmi didattici curando fin dall’inizio non soltanto l’apprendimento della tecnica, ma anche la formazione musicale degli allievi, troveranno qui brani che, trattando aspetti ben individuati del lessico della chitarra, collocano ogni procedimento tecnico in un discorso musicale compiuto, vincolando la diteggiatura a precise finalità di ritmo, di espressione, di fraseggio, di colore. Il primo e fondamentale obiettivo al quale ho mirato è dunque la simbiosi tra tecnica e musica: l’allievo deve imparare a subordinare sempre ogni suo gesto meccanico a un risultato estetico, e io ritengo che non esista motivo ragionevole per non stimolarlo a lavorare in questa direzione fin dai suoi primi contatti con lo strumento. E’ ovvio che, per realizzare un progetto didattico di autentico valore formativo in diretta relazione con il repertorio del Novecento una raccolta di studi non si deve porre l’obiettivo di intrattenere l’allievo con epidermici – quanto inutili – divertimenti: il lato “facile” di queste piccole composizioni sta nel fatto che, dal punto di vista tecnico, esse sono abbordabili da chi si trova nella fase iniziale della sua formazione, a patto che sia capace di riflettere sugli aspetti musicali (e, a questo riguardo, la funzione dell’insegnante è fondamentale e decisiva) e disposto a spendere un impegno non minore di quello che, nelle fasi successive della sua crescita, gli verrà richiesto dalle opere maggiori del repertorio. Già sento levarsi il critico lamento di coloro che protesteranno per la difficoltà di alcuni di questi piccoli brani: ebbene, credo che si tratti di una manifestazione tipica della pigrizia che affligge insegnanti e allievi assestati nella convinzione che sia loro dovuto il piacere di suonare in stato di inerzia mentale. Io ritengo invece che il potenziale di molti scolari sia assai superiore a quello che certi autori di volumi didattici sembrano presumere, e con questi studi mi propongo di invitare al lavoro chi vuole davvero accostarsi al repertorio del Novecento, indicandogli una via che lancia sì alcune sfide, ma che offre anche le relative, e proporzionate, ricompense[…]”  (C) 2011 – 

Gli studi: 
1. Stendardo
2. Nuvole
3. Sera
4. Gloria
5. Scolastica
6. Notte
7. Saturno
8. Papillon
9. Fontanella
10. Domande
11. Unruhe
12. Tropicale
13. Tombeau
14. Burlesca
15. Pastorale
16. Escheriana
17. Tzigane
18. Zivago
19. Ghirlanda
20. Ventanas

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